Aia

Comune di:
Verderio
Esperienza:
Cultura, Esperienza
Tipologia di luogo:
Castelli e residenze storiche

L’Aia, edificata nel 1857 e restaurata, ospita il museo “Vita Contadina del Novecento” e cinque Pietre d’inciampo commemorano la deportazione di cinque fratelli ebrei.
Panoramica

L'edificio conosciuto come "Aia", progettato dall'architetto Gaetano Besia, fu fatto costruire dal conte Luigi Confalonieri Strattmann nel 1857.Un' “aia”, secondo il dizionario Zingarelli, è “un'area di terreno sodo o pavimentato, contigua ai fabbricati rurali, destinata ad accogliere i prodotti da essicare, trebbiare, cernere, ...”.

Quella di Verderio ha la caratteristica di essere areata. Il piazzale quadrato, composto da grandi lastre di granito di Montorfano, sorretto da pilastri di mattoni pieni poggianti su solidi muri di pietra, è rialzato di un paio di metri dal terreno. Il sotterraneo così ottenuto, è sottoposto al passaggio dell'aria, essendo aperto verso l'esterno per tutta la lunghezza di tre dei suoi lati.

La circolazione dell'aria aveva il compito di contribuire, con i raggi del sole, all'essicazione delle granaglie esposte sul piano di granito, accorciando i tempi e aumentando così l'efficienza dell'impianto rispetto alle aie tradizionali poste a livello del terreno.

Adiacente al lato nord dell'aia, un elegante edificio a portico fungeva da luogo di passaggio per le messi da esporre al sole.

Anche dopo il cambio di proprietà dalla famiglia Confalonieri agli Gnecchi Ruscone, l'edificio ha continuato per decenni a svolgere il suo compito al servizio dell'agricoltura, per poi essere trasformata in abitazione ed infine abbandonata.

Acquistata, nei primi anni di questo secolo, dalla ditta COVERD dei signori Angelo Verderio e Ornella Carravieri, dopo importanti e attenti lavori di restauro è tornata a nuova vita.

È stata ripristinata anche la decorazione originale, grazie al lavoro di ricerca e di restauro di due verderiesi, Beatrice Fumagalli e Gigliola Negri.

Nello spazio sottostante l'Aia, con gli oggetti raccolti da Angelo Verderio, è stato allestito il piccolo museo "Vita Contadina del Novecento", dedicato a Mario Carravieri, padre di Ornella, autore del restauro di molti degli attrezzi.

All'esterno del cancello in ferro che si apre su via dei Prati, cinque "Pietre d'inciampo" ricordano la tragica vicenda di cinque fratelli ebrei - Amelia, Laura, Lina, Ferruccio e Ugo Milla - che, sfollati da Milano, abitavano in questa casa.

Arrestati e deportati, furono assassinati ad Auschwitz l'11 dicembre 1943.

Informazioni utili

Indirizzo/Come arrivare:

Via Sernovella, 1, 23879 Verderio LC

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