Monumento ai caduti di Novate
Monumento ai caduti a Novate: cippo in pietra con croce, decorazioni di quercia e alloro, con nomi dei caduti incisi su quattro facce.
Monumento ai caduti a Novate: cippo in pietra con croce, decorazioni di quercia e alloro, con nomi dei caduti incisi su quattro facce.
Stele sul campanile di Sartirana ricorda i caduti di guerra dal 1912 alla Seconda Guerra Mondiale, con bronzo di cannone, bandiera, corona e aquila.
Tempietto ossario ottagonale del 1767, eretto da Barbara Luigia d’Adda davanti alla chiesa di S. Ambrogio per traslare le ossa e migliorare la pavimentazione.
Nel 1934 il Conte Perego fece costruire una torre neogotica in mattoni nel parco della villa, con leggende su invidia verso i Crespi e sul suo ruolo di seduttore curioso.
Villa nobiliare edificata a fine Settecento su un colle a Merate. Facciata barocchetto, interni affrescati, giardini all’italiana e all’inglese, decorazioni di Bagatti Valsecchi e Frisia.
Antica dimora gentilizia documentata dal XV secolo, rimaneggiata nei secoli e parzialmente demolita negli anni ’80; conserva l’edificio storico principale.
Villa Baslini, costruita alla fine del ‘700 in stile barocchetto, è una dimora signorile con giardino ottocentesco progettato da Combi e Sizzo. Acquistata dall’antiquario Giuseppe Baslini nel 1873.
Villa ottocentesca con parco romantico e giardino all’italiana, donata alla Curia nel 1968. Attualmente chiusa in attesa di restauro.
Villa Mantegazza a Brugarolo, del 1700, presenta una struttura a U con cortile e giardino; oggi è frazionata in abitazioni private e conserva elementi architettonici storici.
Villa Guarnazzola, ex cascinali del 1700, con funzioni di case coloniche e scuderie, collegata a Villa Perego; presenta aggiunte liberty del ‘900.
Villa Ponti-Greppi, eretta nel 1600 e ristrutturata nel 1875 in stile barocchetto, ha un corpo centrale con salone e camere, cortile porticato e giardino all’italiana.
Casa Annita, neogotica e raffinata, conosciuta anche come Villa Dupuy, fu dimora di ricchi banchieri e poi donata ai Gesuiti nel 1940 per villeggiatura.
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